Il casinò di Venezia è considerata la casa da gioco più antica d’Italia e anche d’Europa. Scopriamo allora qualcosa di più sulla sua storia, che risale al famoso Ridotto aperto nel 1638, fino ad arrivare alle attuali sedi di Ca’ Vendramin e Ca’ Noghera.

La prima casa da gioco veneziana è stata in verità il Ridotto di San Moisè, nato nel capoluogo veneto nel 1638. Alla fine degli anni Trenta del Novecento, viene inaugurato il Casinò di Venezia al Lido. Negli anni Cinquanta apre anche la sede del Centro Storico a Ca’ Vendramin Calergi, un palazzo che si affaccia sulla principale via d’acqua di Venezia, il Canal Grande, dove tuttora il Casinò di Venezia ha la sua sede principale. Nel 1999 è stata inaugurata poi anche una nuova sede a Ca’ Noghera, a due passi dall’aeroporto.

Il casinò

La storia di Ca’ Vendramin Calergi

Fu la famiglia Loredan a volere la costruzione del bellissimo palazzo, per il quale ingaggiarono probabilmente l’architetto Mauro Codussi. Le date di inizio e fine del cantiere sono riportate con grande precisione dagli storici e dai critici contemporanei: la costruzione cominciò nel 1481 e venne ultimata nel 1509, come ci riferisce lo storico Gerolamo Priuli. Per la decorazione, oggi perduta, di alcune pareti interne, fu richiesto il Giorgione, che le affrescò. Nel 1581 i Loredan furono costretti a vendere l’edificio al duca di Brunswick.

Dopo essere passato a Guglielmo III Gonzaga, il palazzo venne acquistato nel 1589 da Vettor Calergi per celebrare le sue nozze con la nobildonna Isabetta Gritti: da tale matrimonio nacque una sola figlia, Marina, andata in sposa nel 1608 a Vincenzo Grimani. Nel 1614 i proprietari fecero ampliare l’ala destra del palazzo, coprendo parte del giardino e dando alla struttura l’attuale forma a L, su progetto di Vincenzo Scamozzi.

Tale ala venne però abbattuta in seguito all’assassinio di Francesco Querini Stampalia, ucciso dai tre figli maschi di Marina, e sostituita con una colonna d’infamia, prontamente rimossa dai tre. Nel 1739 il palazzo passò per via ereditaria ai Vendramin e in particolare a Niccolò, pronipote di Marina. I Vendramin divennero i nuovi proprietari e il palazzo prese il nome di queste due famiglie legate da parentela: Vendramin Calergi.

 

Nel 1844 la nobile Carolina di Borbone-Due Sicilie acquistò la dimora, venduta poi alla sua morte ad altre famiglie nobili. Sotto la successiva proprietà dei Duchi di Grazia, tra 1882 e 1883 visse i suoi due ultimi anni a Ca’ Vendramin il compositore tedesco Richard Wagner, che vi morì il 13 febbraio 1883. Gli ultimi discendenti di tale famiglia, aventi cognome Lucchesi-Palli, lo vendettero al finanziere veneziano Giuseppe Volpi, conte di Misurata, che ne fu proprietario per un breve periodo di tempo, dal 1937 al 1946. Egli restaurò la dimora e la divise in due differenti aree: utilizzò il primo piano come dimora di rappresentanza e per convegni e il secondo come sede del centro di Elettrologia.

Nel 1946 il palazzo passò al Comune di Venezia, che vi piazzò la sede invernale del Casinò di Venezia. Soltanto agli inizi degli anni 2000, il Comune di Venezia cedette al Casinò di Venezia SpA, propria società partecipata, la proprietà effettiva dell’edificio e delle pertinenze.

La storia del casinò di Venezia
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