Sono serviti cinque anni ma alla fine sembra proprio che i giocatori di poker italiani abbiano vinto la loro battaglia contro il fisco. L’Agenzia delle Entrate ha infatti annullato tutti gli accertamenti nei confronti del noto player Carlo Braccini.

L'AdE ha perso

È iniziata nel 2010 la famigerata operazione All in che ha visto il fisco italiano mettere nel mirino i giocatori di poker live. Tanti professionisti noti agli appassionati si sono visti arrivare a casa una lettera per via delle vincite ottenute in casinò esteri. Uno dopo l’altro però i vari casi si sono risolti a favore dei pokeristi. L’ultimo e forse più significativo riguarda il pro umbro Carlo Braccini.

Braccini ha sconfitto l’AdE

Carlo Braccini, giocatore che è stato a lungo sponsorizzato dalla room online PokerClub, per molto tempo ha aggiornato attraverso i social network i suoi amici e colleghi sulla sua battaglia personale contro il fisco. Grazie all’aiuto del dottor Sebastiano Cristaldi è riuscito alla fine ad ottenere quello che voleva. In questi giorni l’Agenzia delle Entrate (AdE) ha fatto un clamoroso passo indietro, annullando tutti gli accertamenti su Braccini.

A dire il vero ora Braccini potrebbe anche fare un ulteriore appello per le spese non riconosciute, ma Cristaldi ha dichiarato che questo non avverrà. Braccini si è detto molto felice e ha sottolineato il fatto che tutti i suoi colleghi dovrebbero ringraziarlo per la battaglia combattuta negli ultimi anni. Ora tutti possono giocare tranquillamente live nei casinò europei.

Gli altri casi e i giocatori coinvolti

Una importantissima svolta nell’operazione All in l’avevamo già avuta lo scorso anno, quando la Corte di giustizia dell’Unione Europea dichiarò illegittime le richieste del fisco italiano, dando ragione a Cristiano Blanco. Non si può pretendere un contributo da parte dei giocatori che vincono in tornei organizzati da casinò del territorio UE.

Altri nomi coinvolti in questa operazione sono quelli di Margo Figuccia, Alberto Musini e Jurij Naponiello. Pare che tutti alla fine siano riusciti a far valere i loro diritti e a dimostrare ciò che volevano. Ora i giocatori sognano una nuova vittoria per il futuro, che riguarderebbe le vincite nei casinò americani per esempio, dove ogni anno si svolgono in estate le World Series of Poker, ovvero i campionati mondiali di poker live.

L’AdE si arrende, dopo cinque anni termina l’operazione All in